Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
La riflessione della luce si utilizza negli specchi. Gli specchi sono di metallo o di vetro, e servono principalmente a far vedere l'immagine degli
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’immagine si avvicina anche essa al centro, dipende da ciò che i raggi incidenti LK, Lm formano colle normali CK, Cm gli angoli di incidenza LKC, LmC eguali
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rasentare gli orli dell’apertura, non sarà più possibile osservare una distinta immagine sul vetro spulito, perchè l’immagine sarà resa confusa da una
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F la distanza focale principale della lente, dimostrano gli ottici, che si ha sempre: 1/D+1/d = 1/F
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Egli colla stessa facilità che si risolvono numericamente gli altri casi enunciati dalle formole algebriche sopranotate.
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Mentre fra gli oggetti posti a 50, e quelli posti a 100 metri il divario nella distanza focale sarebbe di circa 1 centimetro, cioè 1/49-1/99.
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montate sopra un tubo destinato ad essere applicato ad una camera oscura. Questa denominazione di oggettivo è la stessa di quella che gli ottici danno alla
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Infatti niuna fotografia di un monumento presa con gli attuali oggettivi può stare alla prova di un regolo applicato alle linee marginali, che sono
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Gli oggettivi per ritratti sono composti di due lenti convergenti. La lente di fronte, ossia la lente che guarda gli oggetti, è simile alla lente per
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Gli oggettivi per vedute stereoscopiche si fanno del diametro di pollici 1 e 1/8, e del foco di pollici 4 e 1/2 a 5.
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Il n° 5 dà una celerità più grande di 1/5 che non gli oggettivi 1—2—3.
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La seguente tavola fa conoscere le dimensioni che hanno ordinariamente gli oggettivi usati dai fotografi per fare i ritratti:
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La visione binoculare, come la sua denominazione lo indica, è quella, per cui si veggono gli oggetti coi due occhi contemporaneamente.
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Quando coi due occhi si osserva un oggetto solo, un punto di esso può essere veduto distintamente in ogni istante, e questo punto è quello, a cui gli
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2° Che ciascun occhio vedesse sul quadro la sola prospettiva che gli conviene.
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Per un tale principio il ferro non tende a combinarsi col zinco, col rame, e cogli altri metalli come quelli che gli sono simili ed affini, ma ha una
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ancor sempre dotati di un antagonismo chimico gli uni verso gli altri.
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Questa doppia natura acida e basica la possono manifestare gli acidi deboli, e le basi deboli.
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Gli acidi forti e le basi forti non vanno soggetti a cambiare in simil modo di natura, secondo l’esigenza degli altri corpi con cui si combinano.
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In generale gli acidi hanno una maggiore o minore affinità per le basi secondo che sono acidi forti, od acidi deboli. Per causa di una simile
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Così noi vediamo che gli acidi scacciano ossia respingono gli acidi, e che gli acidi attirano le basi. Questo si potrebbe esprimere in termini
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(a) Polimetria chimica, ossia Metodo comparativo per determinare gli acidi, gli alcali, i sali ed i corpi semplici nelle loro soluzioni. Torino, 1851
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Gli acidi si riconoscono adunque da ciò che scacciano gli acidi, o vengono scacciati col mezzo di questi dalle loro combinazioni colle basi. Ma essi
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Le basi sono per gli acidi ciò che questi sono per quelle; cioè le basi si comportano cogli acidi nella stessa maniera che questi si comportano colle
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Abbiamo brevemente parlato del modo di comportarsi dei corpi gli uni verso gli altri per causa del loro relativo antagonismo chimico. Ora dobbiamo
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Il fotografo vedrà quanto la conoscenza di questi numeri proporzionali, ossia equivalenti chimici, gli possa tornar vantaggiosa nelle preparazioni
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Per maggior comodità del lettore non fia inutile il qui riferire gli equivalenti dei corpi composti, i più comunemente usati.
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Egli è perciò molto rilevante il conoscere esattamente gli equivalenti dei corpi per sapere in quali proporzioni si debbono impiegare per produrre
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generalmente precedere quello che è più elettro-negativo, e seguire quello che è maggiormente elettro-positivo, e lo si fa terminare in ico, come gli
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L’equivalente dell’idrogeno è = 1. Si prese questo equivalente per unità, con cui paragonare gli equivalenti degli altri corpi, perchè l’equivalente
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Gli ossidi che perdono facilmente il loro ossigeno, come sono gli ossidi d’argento, d’oro, e di platino, formano coll’ammoniaca dei composti
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I sali inorganici sono di rado solubili nell’etere. Da ciò nasce la difficoltà nel rendere fotografico il collodio. Gli olii, le resine, gli estratti
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Gli olii si dividono in olii grassi fissi ed in olii essenziali volatili.
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Gli olii grassi sono generalmente liquidi, vengono facilmente assorbiti dai corpi porosi; in contatto colla carta la rendono trasparente perchè ne
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Tutti gli olii grassi sono composti risultanti dall’unione di un acido (acido stearico, oleico, margarico) con ossido di glicerilo; epperciò si
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Gli olii essenziali, l’olio di garofani, l’olio di cannella, ecc.,
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Il miscuglio si deve tenere in fusione sino a che si manifesti perfettamente limpido. La polvere di Cassio gli comunica il color porpora, l’ossido d
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Metodo delle carte reagenti per determinare gli acidi, gli alcali, i sali ed i corpi semplici nelle loro soluzioni.
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Allorquando gli acidi come gli alcali trovansi in liquidi concentrati, si ottiene una molto grande esattezza, ma non cosi, mi pare, se i liquidi sono
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è noto, sull'applicazione di questo principio: cioè che gli acidi e gli alcali richieggono tutti quantità proporzionali di alcali e di acido per
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Gli altri acidi più deboli sono dosabili in modo affatto analogo.
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Colloca la camera oscura avanti gli oggetti che vuoi riprodurre fotograficamente. Se tali oggetti si trovano illuminati dal sole, procura che essi lo
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Prendi 1/16 di un eq. ch. di cotone cardato ossia grammi 10 mescola ben bene gli acidi che avrai versati insieme in un bicchiere della capacità di
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L’etere metilato è quello che venne preparato con alcool metilato. Esso può produrre gli stessi inconvenienti.
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focale tutte le volte che ciò sia praticabile per l’abbondanza della luce. Dovrà avere cura che nelle vedute, e soprattutto nei ritratti di gruppi, gli
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La proprietà che hanno gli oggetti colorati con colori antifotogenici di lasciarsi riprodurre per causa della luce che riflettono inalterata, deve
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Gli oggetti colorati che si hanno a ritrarre sono però sempre di tal natura, che, venendo essi incontrati da una luce intensa, non possono decomporre
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Si fa bollire il miscuglio sino a che il riso incomincia a rompersi, e screpolarsi. Si passa tra tela fina il liquido, e gli si aggiunge
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Il fotografo dovrà scegliere la carta più candida e più pura che gli sia possibile di trovare.
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Il fotografo deve continuamente combattere contro questo dualismo, tra l’eccesso ed il difetto, e non fare come gli stolti, i quali dum vitant vitia
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